CONVERSAZIONE CON ANNA MARIA CANDELA. Intervista su riforma TS e esperienze di sussidiarietà in Puglia

  • Posted on: 31 December 2020
  • By: Amministratore

Con Anna Maria Candela, dirigente regionale che a lungo si è occupata di welfare e ora di ritorno in Puglia dopo una esperienza alla direzione della Fondazione Banco di Napoli, abbiamo svolto una lunga disamina di alcuni passaggi significativi compiuti dal sistema di welfare nazionale e regionale a partire dall’approvazione della Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali l. 328/2000, che finalmente dopo più di un secolo riformava la legge in materia, la legge Crispi del 1890.

Molta acqua sotto i ponti è passata da quella legge nata per promuovere e coordinare gli interventi assistenziali e sociosanitari, delle istituzioni pubbliche e degli altri attori sociali: dal vuoto in Puglia di politiche e di programmazione strategica in tema, si è passati ad un utilizzo dei fondi di coesione europei avanzato rispetto ad altre esperienze del sud, grazie a regole del gioco fissate a monte.

Questo drammatico 2020 ha però rischiato di stravolgere tutto: le risposte al ritorno ad una “economia di guerra” (+ 600% le ore di cassa integrazione erogate dall’INPS in Puglia) non sono state sempre all’altezza. Così, alcuni ambienti istituzionali hanno ritenuto superflui i servizi del welfare almeno inizialmente, o nelle fasi più concitate della prima ondata hanno centrato quasi tutto solo sugli aiuti materiali. Da ultimo, invece, il rischio è che risorse umane qualificate vengano drenate dal Terzo Settore verso il sistema sanitario pubblico, creando un vuoto per esempio nell’ambito delle strutture di assistenza (professionisti come infermieri ed OSS).

Non poteva mancare, da parte nostra, una domanda ad Anna Maria Candela sulla sfida più importante del Tavolo regionale del Terzo Settore nel 2021: per la nostra interlocutrice “sarà quella di aggiornare il quadro normativo pugliese alla riforma nazionale del 2017, anche per accompagnare il Terzo Settore regionale nella fase di crescita, nel rapporto con le istituzioni locali e con altri enti”.


Intervista ad Anna Maria Candela