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Cesiav

Centro Studi e Iniziative per l'Associazionismo e il Volontariato
 
 

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A partire dal settembre 1997 il Cesiav, su decisione dell’Osservatorio nazionale per il volontariato, presso il Dipartimento degli Affari sociali della Presidenza del Consiglio dei ministri e presieduto dal Ministro per la Solidarietà sociale, svolge il monitoraggio relativo all’avvio e al funzionamento dei Centri di servizio a livello nazionale, monitoraggio tuttora in corso, fornendo i dati così emersi all’attenzione delle riunioni di coordinamento nazionale dei Centri.

L’attività di monitoraggio si accompagna ad un’attività di consulenza rivolta al Collegamento nazionale tra i Centri di servizio per il volontariato. Per singoli Centri il Cesiav svolge un’attività di consulenza di carattere organizzativo, relativa al loro funzionamento e alla fornitura di servizi.

Lavori di ricerca sociale e consulenza alla progettazione di interventi sono svolti per singole associazioni di volontariato.
 
 

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Consulenze organizzative e progettazioni


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Formazione

La formazione costituisce il settore di intervento privilegiato del Cesiav, perché solo la formazione può permettere alle associazioni di essere protagoniste consapevoli del proprio sviluppo.

Il Cesiav organizza attività formative rivolte direttamente alle associazioni, alla formazione dei formatori e, in questo quadro, ai dirigenti e agli operatori dei Centri di servizio.

La partecipazione consapevole necessita di occasioni di formazione, di autoformazione, di ricerca, a partire dalle attività concretamente svolte dalle associazioni, nel rispetto delle esperienze e delle sensibilità personali. Al volontariato non serve una ricerca e una formazione già predefinita da ricercatori e formatori: occorre ricerca e formazione partecipata, che segua un itinerario di azione-ricerca-formazione-azione espressione delle realtà e dei valori del volontariato.

Il modello cui il Cesiav si ispira è quello della formazione attiva in cui il corsista è considerato una risorsa ed è perciò non solo coinvolto, ma partecipe attivo del corso. Tale coinvolgimento può iniziare già dal momento della progettazione del corso fino alla sua realizzazione.

La formazione, anche quella teorica, non può essere avulsa dalla realtà e dai bisogni delle strutture cui questi momenti didattici sono preposti; è solo tramite questo lavoro di interscambio tra formatori e formati che si affina una capacità di aderire alla realtà delle associazioni che necessitano e scelgono di formare o riqualificare i propri soci ed operatori

La formazione non può calare metodi e contenuti decisi altrove e dall’alto; né può essere semplicemente concepita come una trasmissione di saperi nell’ambito delle discipline tradizionali. Occorre incentivare processi di autoformazione, di riflessione critica e creativa: a partire dalle esperienze svolte da ciascun gruppo e dai progetti di intervento.

La formazione deve stimolare capacità di iniziativa, di cooperazione con istituzioni e soggetti che operano sul territorio. Occorre una formazione di base, diffusa, e di quadri, tesa a creare concrete capacità di intervento nel proprio settore e di carattere più generale alla "cittadinanza attiva". Finalizzata cioè alla conoscenza: del contesto sociale e istituzionale, degli altri soggetti sociali e istituzionali, delle politiche sociali e del quadro legislativo.

La formazione è sì una risorsa per i gruppi e per le organizzazioni, ma è innanzitutto un diritto delle singole persone ad una partecipazione critica e consapevole e ad una crescita delle proprie capacità, e deve quindi prevedere accessi di carattere individuale. Di volta in volta occorre stabilire un "contratto formativo" condiviso dai soggetti coinvolti.
 
 

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Corsi progettati e realizzati

Il Cesiav ha organizzato nel corso del 1998 corsi di formazione di base e per quadri del volontariato.

a) I corsi di formazione di base sono stati organizzati in particolare per il Cesvot, il Centro di servizi per il volontariato della Toscana. Si è trattato sia di corsi finalizzati alla gestione e alla promozione delle associazioni, come di corsi rivolti a specifici settori di intervento.

1. Per quanto riguarda la gestione e la promozione delle associazioni di volontariato sono stati messi a punto due moduli formativi:

2. Sono stati organizzati due corsi rivolti a specifici settori di intervento: b) Al fine di sviluppare un’attività formativa rivolta ai quadri dirigenti delle associazioni di volontariato, il Cesiav ha presentato alla Regione Toscana e al Ministero del lavoro un progetto Adapt di Riqualificazione professionale per il Terzo settore, finanziato dal Fondo sociale europeo e dal Fondo di rotazione nazionale, che è stato approvato ed è tuttora in corso di svolgimento. Il corso ha durata di due anni, è rivolto ad operatori e quadri dirigenti, oltre che di Anpas, Arci e Auser, anche di Avis. Il corso ha la durata di due anni e ha come finalità quella di fornire capacità di progettazione e di avviare azioni di carattere sperimentale tra gli interventi sociali svolti dalle associazioni.

Partner nel progetto Adapt è La Poste francese, che sta svolgendo un’azione formativa finalizzata alla formazione dei responsabili delle politiche urbane, con particolare attenzione ai quartieri difficili.

I partecipanti

Il corso si rivolge a dipendenti, collaboratori, quadri direttivi delle quattro associazioni che vogliano acquisire capacità di progettare interventi sociali di carattere innovativo.

Il metodo

Essendo i partecipanti elementi attivi e dirigenti delle loro associazioni, che nel corso della loro attività hanno accumulato saperi, ma anche ipotesi di lavoro e interrogativi che in associazione non si ha mai il tempo e gli strumenti per approfondire, il corso è concepito come un percorso di ricerca-studio-azione a cui siamo tutti chiamati. Tutto ciò ha conseguenze sull’impostazione delle attività d’aula, sullo stage e le attività sperimentali. Ha ovviamente anche conseguenze sulle metodologie di lavoro: le lezioni sono utili se sottoposte alla critica e alla preparazione del lavoro di gruppo, con la partecipazione attiva dei docenti e del tutor, puntando alla responsabilizzazione dei partecipanti ed a forme di autogestione.

L’organizzazione del corso

Il progetto si articola in cinque moduli per una durata complessiva di due anni, nei quali:
 
 

Il lavoro d’aula si svolge prevalentemente a Firenze, con una giornata di lavoro la settimana (il mercoledì), della durata di sette ore.

Le lezioni di carattere frontale, quando ci sono, occupano al massimo circa metà giornata, mentre il tempo rimanente a disposizione è dedicato al lavoro di gruppo, all’organizzazione del lavoro di ricerca e di sperimentazione, ecc.
 
 

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Attività europee

Il Cesiav è aderente al Cedag (Comité européen des associations d’intérêt général) e partecipa agli incontri e alle attività da esso organizzate.

Nell’ambito del Progetto pilota all’informazione sociale europea,promosso dalla DGX e dalla Rappresentanza della Commissione europea di Milano per il Nord Italia, il Cesiav ha svolto e svolge un’attività di informazione rivolta ai Centri di servizio per il volontariato e ai loro operatori. In questo contesto ha organizzato seminari di carattere regionale e nazionale.

Nell’ambito del progetto Costruire l’Europa assieme promosso sempre dalla DGX, il Cesiav ha svolto nel corso del 1998 una serie di seminari in tutte le province e, a livello regionale, nella Toscana e nelle Marche in collaborazione con il Cesvot (il Centro di servizio per il volontariato della Regione Toscana) e l’Avm (l’Associazione volontariato Marche che gestisce il Centro di servizio regionale), rivolti ad operatori sociali e autorità locali, dedicati in particolare al rapporto tra associazionismo e Unione europea.

Nell’ambito del partenariato con La Poste francese (progetto Adapt), il Cesiav sta svolgendo una ricerca sull’associazionismo francese.

Mentre per la terza fase del Monitoraggio sull’avvio dei Centri di servizio è stata svolta un’indagine sulle strutture di servizio, sulla qualificazione e formazione nei paesi membri dell’Unione europea.

Roma 6 agosto 2000

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