Cesiav
ATTIVITA' SVOLTE E IN CORSO
Ricerca
Consulenze organizzative e progettazioni
Formazione
Corsi progettati e realizzati
Attività europee
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A partire dal settembre 1997 il Cesiav, su decisione dell’Osservatorio
nazionale per il volontariato, presso il Dipartimento degli Affari sociali
della Presidenza del Consiglio dei ministri e presieduto dal Ministro per
la Solidarietà sociale, svolge il monitoraggio
relativo all’avvio e al funzionamento dei Centri di servizio a livello
nazionale, monitoraggio tuttora in corso, fornendo i dati così
emersi all’attenzione delle riunioni di coordinamento nazionale dei Centri.
L’attività di monitoraggio si accompagna ad un’attività
di consulenza rivolta al Collegamento nazionale tra i Centri di servizio
per il volontariato. Per singoli Centri il Cesiav svolge un’attività
di consulenza di carattere organizzativo, relativa al loro funzionamento
e alla fornitura di servizi.
Lavori di ricerca sociale e consulenza alla progettazione di interventi
sono svolti per singole associazioni di volontariato.
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Prima fase del Monitoraggio e analisi
sull’avvio dei Centri di servizio per il volontariato in Italia, committente
Osservatorio nazionale per il volontariato. L’indagine è stata svolta
tramite questionario e visite in loco e ha avuto come fine quello di dare
un primo quadro d’insieme sull’avvio dei Centri di servizio in Italia:
sui Comitati di gestione, sui regolamenti e i bandi da essi emanati, sulle
caratteristiche dei diversi Centri istituiti. L’indagine, oramai conclusa,
ha dato luogo a due rapporti di ricerca. Il primo presentato nell’ottobre
1997 a Firenze nel corso di un incontro nazionale tra i Centri di servizio
e i Comitati di gestione. Il secondo nel gennaio 1998 a Bologna in un incontro
nazionale tra i Centri di servizio.
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Seconda fase del Monitoraggio.
Rispetto alla prima fase l’attenzione è stata spostata sui Centri,
il loro funzionamento e i servizi erogati. Due rapporti sono già
stati redatti, il primo sui Centri di servizio in Emilia Romagna,
uscito nell’ottobre 1998. Il secondo, Anticipazioni dal lavoro di ricerca
in corso per la III Conferenza nazionale per il volontariato, Foligno,
11-13 dicembre 1998, distribuito nel Gruppo di lavoro sui Centri
di servizio alla Conferenza.
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Terza fase del Monitoraggio.
È relativa allo studio approfondito di alcuni Centri di servizio
esemplari, al fine di ricavarne indicazioni relative alle problematiche
di sviluppo organizzative e alla tipologia di servizi.
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Indagine sulla strutture di promozione e di qualificazione dell’associazionismo
e del volontariato in Europa, svolta in Convenzione con il Dipartimento
Affari sociali. La relazione conclusiva è stata distribuita al
gruppo di lavoro sui Centri di servizio che si è tenuto nell’ambito
della Conferenza nazionale per il volontariato.
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Ricerca sui bisogni delle associazioni di volontariato nella provincia
di Imperia, per conto del Cespim, Centro di servizio di Imperia.
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Consulenze organizzative e
progettazioni
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Progettazione e discussione di schemi normativi in materia di Centri
di servizio, secondo decreto ministeriale sulla gestione dei Centri
di servizio dell’8 ottobre 1997, nuova legge sulle fondazioni per la parte
di interesse del Terzo settore.
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Progettazione di protocolli di intesa e forme di collaborazione tra
associazioni di volontariato ed enti locali e associazioni degli enti
locali (Toscana).
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Consulenza alle associazioni di volontariato ai loro rappresentanti nei
Comitati di gestione, ai Comitati stessi e agli assessorati regionali competenti,
per la definizione dei criteri da adottare nei bandi regionali di istituzione
dei Centri nelle seguenti regioni: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto,
Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Puglia, Sardegna.
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Consulenza alle associazioni di volontariato e progettazione di statuti
e
regolamenti per i Centri finalizzata alla costituzione delle associazioni
per la gestione dei Centri di servizio in: Liguria (committenti Anpas,
Arci, Auser, Avis), Piemonte (committente Univol), Lombardia (committente
Forum del Terzo settore regionale), Toscana (committente associazioni regionali
di volontariato), Emilia Romagna (committenti Anpas, Arci, Auser), Marche
(committente Regione Marche), Umbria (committenti associazioni promotrici
del Centro servizi di Perugia), Abruzzo (committenti Acli, Anpas, Arci,
Auser), Lazio (committenti Agesci, Anpas, Arci, Auser, Cnca), Puglia (Anpas,
Arci, Auser, Caritas) Sardegna (Anpas, Arci, Auser, Avis, Aido, e varie
associazioni di carattere regionale e locale).
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Consulenza e supporto organizzativo per l’avvio del Centro di servizio
Avm
(Associazione volontariato Marche) dal giugno 1998 al gennaio 1999.
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Consulenza organizzativa alla fase di avvio (maggio-dicembre 1998) al
Cespim, Centro servizi volontariato di Imperia.
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Consulenza organizzativa alla fase di avvio (maggio-dicembre 1998) al Centro
di servizio della Basilicata Integrazione territoriale.
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Consulenza e supporto ai gruppi di lavoro nazionali dei Centri di servizio
su formazione e ricerca, materia legale e fiscale, questioni europee.
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Formazione
La formazione costituisce il settore di intervento privilegiato del
Cesiav,
perché
solo la formazione può permettere alle associazioni di essere protagoniste
consapevoli del proprio sviluppo.
Il Cesiav organizza attività formative rivolte direttamente
alle associazioni, alla formazione dei formatori e, in questo quadro, ai
dirigenti e agli operatori dei Centri di servizio.
La partecipazione consapevole necessita di occasioni di formazione,
di autoformazione, di ricerca, a partire dalle attività concretamente
svolte dalle associazioni, nel rispetto delle esperienze e delle sensibilità
personali. Al volontariato non serve una ricerca e una formazione già
predefinita da ricercatori e formatori: occorre ricerca e formazione
partecipata, che segua un itinerario di azione-ricerca-formazione-azione
espressione
delle realtà e dei valori del volontariato.
Il modello cui il Cesiav si ispira è quello della formazione
attiva in cui il corsista è considerato una risorsa ed è
perciò non solo coinvolto, ma partecipe attivo del corso. Tale coinvolgimento
può iniziare già dal momento della progettazione del corso
fino alla sua realizzazione.
La formazione, anche quella teorica, non può essere avulsa dalla
realtà e dai bisogni delle strutture cui questi momenti didattici
sono preposti; è solo tramite questo lavoro di interscambio tra
formatori e formati che si affina una capacità di aderire alla realtà
delle associazioni che necessitano e scelgono di formare o riqualificare
i propri soci ed operatori
La formazione non può calare metodi e contenuti decisi altrove
e dall’alto; né può essere semplicemente concepita come una
trasmissione di saperi nell’ambito delle discipline tradizionali. Occorre
incentivare processi di autoformazione, di riflessione critica e creativa:
a partire dalle esperienze svolte da ciascun gruppo e dai progetti di intervento.
La formazione deve stimolare capacità di iniziativa, di cooperazione
con istituzioni e soggetti che operano sul territorio. Occorre una formazione
di base, diffusa, e di quadri, tesa a creare concrete capacità di
intervento nel proprio settore e di carattere più generale alla
"cittadinanza attiva". Finalizzata cioè alla conoscenza: del contesto
sociale e istituzionale, degli altri soggetti sociali e istituzionali,
delle politiche sociali e del quadro legislativo.
La formazione è sì una risorsa per i gruppi e per le organizzazioni,
ma è innanzitutto un diritto delle singole persone ad una partecipazione
critica e consapevole e ad una crescita delle proprie capacità,
e deve quindi prevedere accessi di carattere individuale. Di volta in volta
occorre stabilire un "contratto formativo" condiviso dai soggetti coinvolti.
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Corsi progettati e realizzati
Il Cesiav ha organizzato nel corso del 1998 corsi di formazione
di base e per quadri del volontariato.
a) I corsi di formazione di base sono stati organizzati
in particolare per il Cesvot, il Centro di servizi per il volontariato
della Toscana. Si è trattato sia di corsi finalizzati alla gestione
e alla promozione delle associazioni, come di corsi rivolti a specifici
settori di intervento.
1. Per quanto riguarda la gestione e la promozione delle associazioni
di volontariato sono stati messi a punto due moduli formativi:
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Il primo, Corso di formazione su tematiche generali per responsabili
di associazioni di volontariato, è suddiviso in quattro sezioni:
1) Volontariato e cittadinanza attiva. 2) La gestione e lo sviluppo
dell’associazione, la progettualità sociale. 3) Le problematiche
amministrative e fiscali. Complessivamente si è trattato di
12 incontri di tre ore l’uno, di carattere settimanale. Al corso, svoltosi
a Siena e Livorno, hanno preso parte anche volontari delle province limitrofe.
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Il secondo, Associazioni comunicanti, è dedicato ai problemi
della comunicazione delle associazioni, sia per quanto riguarda la comunicazione
interna che quella esterna. Il corso, articolato in 6 incontri di tre ore
l’uno, si è tenuto ad Arezzo e Massa Carrara ma hanno partecipato
anche volontari delle province limitrofe.
2. Sono stati organizzati due corsi rivolti a specifici settori
di intervento:
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Corso di educazione interculturale, svoltosi a Firenze, dedicato agli operatori
che operano nel settore, con particolare attenzione ai problemi dell’insegnamento,
articolato in 6 incontri di tre ore l'uno.
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Corso per operatori impegnati nei servizi alla persona, tenuto a Pistoia
e articolato in 4 incontri di tre ore l'uno.
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Corso per responsabili di associazioni di volontariato. Questa modalità
formativa si sviluppa in 8-10 appuntamenti di 2 ore l'uno; è particolarmente
utile per fornire una conoscenza di base su materie giuridiche, amministrative,
politiche, e assicurare un proficuo scambio di informazioni tra corsisti
e docenti. Un esempio di corso così strutturato è quello
che il Cesiav ha gestito per conto del Centro servizi al volontariato
della Toscana e denominato "Corso di base per dirigenti del volontariato".
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Corso di educazione interculturale, a Firenze.
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Corso per operatori impegnati nei servizi alla persona, a Pistoia.
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Corso sull’uso degli strumenti della comunicazione, a Arezzo.
b) Al fine di sviluppare un’attività formativa rivolta ai
quadri dirigenti delle associazioni di volontariato, il Cesiav ha
presentato alla Regione Toscana e al Ministero del lavoro un progetto
Adapt di Riqualificazione professionale per il Terzo settore,
finanziato dal Fondo sociale europeo e dal Fondo di rotazione nazionale,
che è stato approvato ed è tuttora in corso di svolgimento.
Il corso ha durata di due anni, è rivolto ad operatori e quadri
dirigenti, oltre che di Anpas, Arci e Auser, anche di Avis. Il corso ha
la durata di due anni e ha come finalità quella di fornire capacità
di progettazione e di avviare azioni di carattere sperimentale tra gli
interventi sociali svolti dalle associazioni.
Partner nel progetto Adapt è La Poste francese, che sta
svolgendo un’azione formativa finalizzata alla formazione dei responsabili
delle politiche urbane, con particolare attenzione ai quartieri difficili.
I partecipanti
Il corso si rivolge a dipendenti, collaboratori, quadri direttivi
delle
quattro associazioni che vogliano acquisire capacità di
progettare
interventi sociali di carattere innovativo.
Il metodo
Essendo i partecipanti elementi attivi e dirigenti delle loro associazioni,
che nel corso della loro attività hanno accumulato saperi, ma anche
ipotesi di lavoro e interrogativi che in associazione non si ha mai il
tempo e gli strumenti per approfondire, il corso è concepito come
un percorso di ricerca-studio-azione a cui siamo tutti chiamati. Tutto
ciò ha conseguenze sull’impostazione delle attività d’aula,
sullo stage e le attività sperimentali. Ha ovviamente anche conseguenze
sulle metodologie di lavoro: le lezioni sono utili se sottoposte alla critica
e alla preparazione del lavoro di gruppo, con la partecipazione attiva
dei docenti e del tutor, puntando alla responsabilizzazione dei partecipanti
ed a forme di autogestione.
L’organizzazione del corso
Il progetto si articola in cinque moduli per una durata complessiva
di due anni, nei quali:
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si svolge un’analisi del contesto;
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si affrontano e rafforzano le competenze e i saperi necessari per progettare
nuovi interventi;
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si mettono alla prova i saperi e le competenze acquisite;
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si esaminano assieme esperienze esemplari;
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si elaborano e si avviano interventi innovativi.
Il lavoro d’aula si svolge prevalentemente a Firenze, con
una
giornata di lavoro la settimana (il mercoledì), della durata
di sette ore.
Le lezioni di carattere frontale, quando ci sono, occupano al massimo
circa metà giornata, mentre il tempo rimanente a disposizione è
dedicato al lavoro di gruppo, all’organizzazione del lavoro di ricerca
e di sperimentazione, ecc.
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Attività europee
Il Cesiav è aderente al Cedag (Comité européen
des associations d’intérêt général) e partecipa
agli incontri e alle attività da esso organizzate.
Nell’ambito del Progetto pilota all’informazione sociale europea,promosso
dalla DGX e dalla Rappresentanza della Commissione europea di Milano
per il Nord Italia, il Cesiav ha svolto e svolge un’attività
di informazione rivolta ai Centri di servizio per il volontariato e ai
loro operatori. In questo contesto ha organizzato seminari di carattere
regionale e nazionale.
Nell’ambito del progetto Costruire l’Europa assieme promosso
sempre dalla DGX, il Cesiav ha svolto nel corso del 1998 una serie
di seminari in tutte le province e, a livello regionale, nella Toscana
e nelle Marche in collaborazione con il Cesvot (il Centro di servizio per
il volontariato della Regione Toscana) e l’Avm (l’Associazione volontariato
Marche che gestisce il Centro di servizio regionale), rivolti ad operatori
sociali e autorità locali, dedicati in particolare al rapporto tra
associazionismo e Unione europea.
Nell’ambito del partenariato con La Poste francese (progetto
Adapt), il Cesiav sta svolgendo una ricerca sull’associazionismo
francese.
Mentre per la terza fase del Monitoraggio sull’avvio dei Centri di servizio
è stata svolta un’indagine sulle strutture di servizio, sulla qualificazione
e formazione nei paesi membri dell’Unione europea.
Roma 6 agosto 2000
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